In verità non chattava ma i suoi occhi, le sue mani e comunque TUTTA la sua attenzione erano COMPLETAMENTE rapiti da un gioco dal nome dolce sul cellulare.
Madre e figlia si sono incontrate (evidentemente su preventivo accordo) in un vagone della metro.
Madre seduta, figlia che la raggiunge dopo qualche fermata.
Ragazzina adolescente non oltre i 16 anni.
Madre che, nonostante il tocco della figlia, non alza gli occhi dallo schermo. E così è stato (in modo paradossale ed inquietante) per oltre 12 fermate: la ragazzina parlava e le raccontava della scuola, del catechismo, di alcuni suoi amici. Quando ad un certo punto si è fatto evidente che sua madre non la stesse minimamente ascoltando le ha detto scusa ma ti ho fatto una domanda, almeno rispondi! e sua madre (sempre senza guardarla in faccia) le ha detto: bè evidentemente non lo trovavo interessante, no?
Non riuscivo a crederci.
Avrei voluto schiacciare sotto i piedi il cellulare di quella donna e mi sono chiesta ma non si accorge di essere maleducata e ridicola?
Eppure questa difficoltà di attenzione l'ho riscontrata in molte mamme (ahimè anche nella mia) e in generale in molte persone. Un giorno mi sono addirittura sentita dire: richiama più tardi che ora c'è una puntata interessante de "la casa nella prateria"!
Manifesto quindi l'egocentrismo tipico dei figli? E' giusto che i genitori abbiano del tempo per svagarsi e sopratutto di reclamarlo anche quando noi vorremmo la loro attenzione?
A me sembra che...si siano rincoglioniti tutti. Trovo davvero fastidioso che le persone a noi più vicine fatichino ad ascoltarci e a prestarci attenzione (calcolando poi che non si parla di ore di racconti e narrazioni). Se neanche loro riescono a farci sentire che a qualcuno importa cosa pensiamo e viviamo chi altri dovrebbe farlo?
Ma sopratutto: come mai è così difficile ascoltare qualcuno?