La pozza della paura

Ciao,

oggi voglio raccontarvi di quella volta in cui mi è sembrato che il mondo mi franasse letteralmente davanti ed invece

...scoprite!

Creta, estate 2013

Io e la Titti siamo in una strada secondaria, guidate in una zona desolata da un navigatore in fase di scherzi. Tutto d'un tratto la strada davanti a noi si stringe e si riempie di acqua: un rivolo di cui non si riusciva a scorgere origine ne fine.

Blocchiamo l'auto a noleggio, timorose di entrare in quella pozza e di finire a non si sa quale profondità. Qualcosa di irrazionale si impossessa di noi: abbiamo paura di andare avanti. Siamo circondate da alberelli che a loro volta sono circondati da campi che sono delineati da strade frequentate raramente. E se una volta a metà della buca sprofondassimo senza riuscire più ad uscire? e se nella migliore delle ipotesi l'acqua è bassa ma non così bassa e ci bagna qualche parte vitale dell'auto che si blocca e non parte più? Chi ci recupererà mai?

Morale: io vengo spedita in avanscoperta.

Scendo cautamente dall'auto, apro il bagagliaio, estraggo l'asta dell'ombrellone e mi avvicino come un esperto geologo a scoprire la profondità di quell'abisso minaccioso.

Eccomi nella foto sotto, intenta a sondare la profondità.

Una spanna.

La voragine era profonda una spanna, cosa che ci ha costrette ad una manovra attenta ma...decisamente non impossibile ne fatale.

Ogni volta che ci penso mi viene da ridere.

Quando si è in vacanza spesso si ha voglia di fare cose che non si fanno mai, ci si sente come degli esploratori con poteri speciali poi però quando si incontra una difficoltà ci cade addosso tutta la nostra essenza di turisti, di stranieri, ci sentiamo estranei in un posto che non conosciamo, indifesi dinnanzi a pericoli che spesso sono solo immaginari ma che ci mettono paura come quelli veri.

A voi è mai capitata una cosa del genere?