martedì 28 aprile 2015

Le mille e una notte - sesto viaggio di Sinbàd



  • Introduzione


  • Passò solamente un anno e a Sinbàd tornò la voglia di partire, nonostante i cinque naufragi precedenti!
    Il viaggio fu lunghissimo, così lungo che Sinbàd e compagni si accorsero di...essersi persi in un tratto di mare che li avrebbe attirati dentro un 
    vortice dal sito glocal12.it
    senza uscita. La nave si sfracellò contro una montagna ma Sinbàd ed altri marinai riuscirono a salvarsi. Una volta sulla terra ferma però il capitano disse che quella era l'isola da cui nessuno aveva mai fatto ritorno ed infatti, guardando in giro, non videro altro che
    ossa - dal sito it.gofreedownload.net
    e ricchissimi tesori. Divisi i pochi viveri rimasti, gli uomini attesero la morte e si seppellirono a vicenda fino a che Sinbàd non rimase l'unico superstite. Deciso a non lasciarsi andare, costruì una zattera, la caricò di tesori e

    lunedì 27 aprile 2015

    Foto celebri (find the differences): modella con elefante - R. Avedon

    Ciao a tutti,

    inauguriamo un nuovo gioco!

    C'è una fotografia che vi ha toccato particolarmente il cuore? Che avete copiato, che avete preso in giro? Vi va di giocare insieme e di rifare quelle che ci hanno colpito di più? Se si: inviatemele con qualche cenno e descrizione a questo indirizzo:


    • michy.ganz@gmail.com


    Mercoledì scorso sono andata all'orto botanico di Brera e a suo interno, oltre a piante, fiori ed installazioni per l'Expo c'erano...degli animali! Finti, logicamente, ma divertenti uguali.

    Quando ho visto Tino l'Elefantino all'orizzonte mi sono ricordata di uno degli scatti più famosi di Richard Avedon:
    Dovima with elephants, evening dress by Dior, Cirque d'Hiver, Paris, August 1955
    immagine tratta dal sito http://www.avedonfoundation.org/fashion/
    quindi ecco la nostra re-interpretazione: find the differences!


    venerdì 24 aprile 2015

    Itinerario trekking Parco di Montevecchia: sentiero n°10

    Ciao,

    dal sito www.parcocurone.it 
    oggi voglio farvi scoprire una perla verde distante circa 30km da Milano. 
    Si tratta del parco di Montevecchia detto anche Parco del Curone
    All'interno del sito ci sono materiali scaricabili e tante proposte per addentrarsi nei sentieri del parco.
    NOTA: se cliccate sulle parole evidenziate/colorate verrete mandati a dei link di approfondimento. A fondo pagina altri itinerari a piedi!!!

    Il sentiero di cui vi scrivo oggi è il n°10:
    la prima cosa che si nota dall'immagine qui a fianco è che è uno dei sentieri più brevi del parco. Quindi questo può essere utile per chi inizia la stagione delle passeggiate o per chi non vuole faticare particolarmente.

    La prima cosa che ci ha accolto, purtroppo, è stato questo cartello:
    cani non ammessi in quella zolla di terreno

    fortunatamente l'entrata del parco, al sentiero 10, era proprio in fondo alla via, per capirci dove si vedono i ciclisti sullo sfondo. Dateci bene un'occhiata perché non c'è nessuna segnalazione di accesso.

    Partendo da Sirtori il sentiero è subito molto bello: sembra di entrare in un bosco!!!

    Strada facendo si iniziano a vedere i primi cartelli

    giovedì 23 aprile 2015

    Questo lo compro, quello me lo regali!

    Mi è capitato davvero di sentire questa frase, qualche giorno fa, in un negozio

    Però non era un negozio gestito da persone italiane e quella alla cassa si è rivelata non solo una frase spiacevole ma anche motivo di imbarazzo e fastidio. Detta da un adulto, non da un bambino!

    Ero in attesa e c'era un signore anziano che ha fatto tirare fuori ai ragazzi del negozio, tutti i tipi di radio che possedevano. Le ha volute provare tutte, ha voluto vedere con i suoi occhi se funzionavano a doppia alimentazione, gli ha perfino chiesto una chiavetta usb personale per controllare se funzionava anche quella. Non contento di tutto ciò, una volta alla cassa, se ne è uscito fresco fresco con questa frase: visto che compro la radio le pile me le regali.
    Senza punto di domanda finale. Era un'affermazione, aveva già preso le pile e

    martedì 21 aprile 2015

    Le mille e una notte - quinto viaggio di Sinbàd



  • Introduzione

  • Sinbàd aveva imparato la lezione o forse no?
    Dopo pochi mesi a Bagdad infatti sentì nascere dentro di lui il desiderio di ripartire per il mare; e dopo aver fatto costruire un bastimento...salpò. Alla prima isola a cui attraccarono, Sinbàd ed i suoi compagni, trovarono un uovo di Roc e apertolo a colpi di mannaia, presero il cucciolo, lo abbrustolirono e se lo mangiarono! Questo però attirò l'ira degli enormi uccelli che, presi due scogli tra i loro artigli, distrussero la nave con cui Sinbàd e soci avevano cercato di scappare. Attaccandosi ad una trave, Sinbàd sopravvisse e finì su un'isola dove incontrò un uomo vecchissimo che gli chiese di aiutarlo, salendogli in spalla. Sinbàd passò così i giorni successivi: camminando e raccogliendo frutti sempre con il vecchio addosso, le cui gambe erano strette a lui così forte che un giorno lo fecero perfino svenire. Tempo dopo Sinbàd trovò due grosse zucche, le scavò e ci pigiò dentro dell'uva che bevve insieme al vecchio. Il succo stordì l'anziano che mollò la presa da Sinbàd e questo, finalmente libero, prese una pietra e lo uccise! L'avventuriero si diresse così sulla spiaggia dove incontrò dei mercanti che lo aiutarono a tornare a casa ancora più ricco (ma non necessariamente più prudente). Infatti...

    lunedì 20 aprile 2015

    Mega ed Affri alle prese col gioco della bottiglia!

    Niente baciotti, sporcaccioni!

    Il gioco del giorno consisteva in...vediamo se lo scoprite!!!


    Troppo veloce?

    Allora vi do qualche altro suggerimento per capire il gioco:

    • pezzi di frutta
    • bottiglia
    • coniglie golose
    Ancora nulla?
    Ecco la video-spiegazione:

    venerdì 17 aprile 2015

    I cani della mia vita di Elizabeth Von Arnim

    dal sito
    www.bauschan.wordpress.com
    Titolo originale: All the dogs of my life

    del 1936

    pagine: 185

    Trama:
    L'autrice racconta dei cani della sua vita: ben 14! Dall'infanzia, quando i genitori li detestavano e facevano tornare indietro da dove erano venuti, fino alla vecchiaia. Dal primo, Bijou, all'ultimo, Winkie, non è un semplice racconto in ordine cronologico ma la condivisione di un pensiero: che spesso la vita potrebbe essere più felice se si scegliesse di avere un cane accanto.

    Mie considerazioni:
    Come non amare un libro che inizia così:

    Tanto per cominciare, vorrei dire che sebbene gentiori, mariti, figlie, amanti e amici siano tutti una gran bella cosa, non sono cani...I cani non conoscono queste oscillazioni. Quando amano, amano in modo costante, inalterabile, fino all'ultimo respiro.
    E' così che mi piace essere amata.
    E perciò parlerò di cani.

    Mi sono innamorata pagina dopo pagina del modo di scrivere (così moderno, così sincero) di questa donna, Elizabeth von Arnim, che non aveva paura di vivere e non solo, non aveva paura di provare ed esternare sentimenti. Verso umani ed animali!
    Però quando sono arrivata all'ottavo cane un po' ci sono rimasta male.
    Perchè?
    Fino a quel numero li ha sempre tanto amati ma..."a tempo". Non un cane è stato con lei dalla nascita alla morte. I primi perchè lei era troppo piccola per opporsi alla volontà dei genitori di darli via, altri perchè non potevano (ai tempi, primi del '900) salire sui mezzi (treni, navi ecc.) e quindi - visto che nella sua vita fece molti traslochi - non poteva portarli con se. Uno lo lascia

    giovedì 16 aprile 2015

    Ricetta: pane alla banana e all'olio d'oliva

    Dopotutto è il blog dello stupore o no?

    Mangiare mi piace
    cucinare mi diverte
    provare non costa nulla

    Quantità per 10 persone:

    • 100ml di olio extra vergine d'oliva
    • 125g di farina 00
    • 125g di farina integrale
    • 125g di zucchero di canna
    • 2 cucchiaini di lievito
    • 1/2 cucchiaino di sale
    • 3 banane molto mature
    • 125ml di yogurt di soia
    • scorza grattugiata di 1 limone
    • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

    mercoledì 15 aprile 2015

    La famiglia Belier

    Trama:
    Paula è un'adolescente alle prese con i primi amori: il belloccio della scuola e... il canto. Tutte e due queste passioni le tiene nascoste alla sua famiglia poiché i suoi genitori e suo fratello sono sordi. La ragazzina si trova così dibattuta tra l'assecondare le sue passioni e

    martedì 14 aprile 2015

    La Fortezza - Jennifer Egan

    Titolo originale: The Keep



    © 2006



    300 pagine








    Trama:
    Daniel è un americano di 36 anni con alle spalle dei problemi con la giustizia. Quando suo cugino Howard gli offre un lavoro in un castello in Europa non perde l'occasione e armato della sua antenna parabolica portatile affronta viaggio e...ricordi. I due infatti non si erano lasciati molto bene a causa di uno scherzo che era quasi costato la vita ad

    lunedì 13 aprile 2015

    L'avventura di Pasqua: perdersi sulle montagne del mare!

    Ciao a tutti,

    se oggi potete ancora leggere un mio scritto è perché sono viva.


    Se sono viva è perché sono sopravvissuta. Niente di grave, non vi preoccupate. Mi sono solo persa nelle colline riminesi il giorno di Pasqua.


    Tutto cominciò la mattina presto. In quel di Rimini, aperta la finestra del nostro hotel Villa Dina, pioggia.
    Andare in spiaggia era impossibile: troppo vento, troppo grigio, troppa pioggia. Perché non spostarci nell'entroterra?
    Su questo sito: riviera di Rimini avevo trovato una serie di escursioni naturalistiche che mi erano sembrate così interessanti e facili da spingere me, Titti e Cam a farne una. Precisamente quella di Torriana - Montebello.

    Come in tutti i racconti horror che si rispettino, dopo aver percorso circa 20km in auto, siamo arrivati nello spiazzo indicato: c'erano circa 10 roulotte. Vuote. Tutto intorno una vallata verde e silenziosa in cui regnava un'inquietante silenzio e incombeva una grigia nube.






    Andiamo o torniamo indietro? Era questo il dilemma. Armate di impermeabili ed ombrello abbiamo deciso per l'andiamo e ci siamo addentrare, foglietto in mano.


     



    Le indicazioni fornivano due fati fondamentali: durata (1h30') e tipo di terreno (sentiero a tratti fangoso).
    Armate di voglia e coraggio ci siamo lasciate il castello di Torriana alle spalle e siamo partiti tutti entusiasti.


     


    Il nostro pastore dominava la valle da cui si alzavano mille profumi e si libravano nell'aria strani uccelli.

     



    I cartelli poi, ci indicavano che eravamo sulla strada giusta


     


    Peccato che poi il terreno è diventato di fatto estremamente fangoso e staccare i piedi da terra è diventata un'impresa.


     


    Ogni passo sprofondava nel terreno bagnato e le nostre gambe venivano come risucchiate da quel manto marrone fino a metà polpaccio. La temperatura dell'aria era intorno ai 5° e la pioggerella insistente non smetteva di caderci addosso. Impavide abbiamo affrontato discese e risalite che neanche Battisti (citazione).
    Il morale era anche alto. Fino a quando non siamo arrivati qui:


    e mò dove andiamo?!
     


    una distesa verde che sembrava non portare più a nulla!
    Lì per lì siamo state colte alla sprovvista: dove andare?
    Perso l'orientamento a furia dei vari sali scendi, con le indicazioni sommarie del sito, il foglietto ormai ridotto a brandelli e il gelo che ci era entrato fino nell'anima...ci siamo sentite (quasi) perse.
    Abbiamo deciso di continuare dritto perchè il sentiero da cui eravamo arrivate era franato, l'altro versante ci sembrava peggio e

    venerdì 10 aprile 2015

    Decameron - Boccaccio - Proemio

    composto tra il 1349 ed il 1353


    "ispirazione": peste di Firenze del 1348


    100 novelle


    raccontate in 10 giorni


    da 7 donne e 3 uomini


    Il proemio si apre con la descrizione del tragico anno 1348, in cui la peste si diffuse a Firenze mietendo moltissime vite.
    A differenza della peste orientale che causava gravi perdite di sangue dal naso, quella toscana si manifestava attraverso dei bubboni grandi quanto mele sotto le ascelle e vicino all'inguine. I ponfi poco dopo diventavano neri, si diffondevano su tutto il corpo e nel giro di tre giorni l'ammalto moriva.
    Nessuno sapeva come fermare il contagio che si trasmetteva anche sfiorando semplicemente i vestiti e che si trasmetteva anche gli animali!


    Alcune persone notarono che l'unico modo per evitare il contagio era quello di isolarsi; la paura di contrarre quel morbo tremendo rendeva la gente paurosa, egoista e cattiva e fece si che gli ammalati venissero abbandonati a se stessi anche se parenti ed amici.
    La città abbandonata volgeva in desolazione, ai morti non vennero neanche più date degne sepolture e i cadaveri spesso furono ammucchiati ai lati delle strade. Gli animali, senza più un padrone, vagavano per i campi per poi tornare alle mura una volta amiche.
    Un giorno, nella Chiesa di Santa Maria Novella, si ritrovarono sette donne tra i 18 ed i 28 anni, ognuna identificata con uno pseudonimo:
    1. Pampinea: la più anziana, la rigogliosa
    2. Filomena: l'amante del canto
    3. Emilia: la lusinghiera
    4. Neifile: la giovane amante
    5. Lauretta
    6. Elissa: (altro nome di Didone) l'appassionata
    7. Fiammetta: che ricorda l'amore giovanile del Boccaccio
    prese la parola Pampinea che chiese alle altre perchè erano ancora in città e le invitò a spostarsi con lei in compagnia, non avendo più nulla che le tratteneva nella loro città fatale. L'unica a fare un'obiezione fu Filomena che

    giovedì 9 aprile 2015

    Si può riaprire la scatola dei ricordi?

    Alcuni pensano che la mente sia un contenitore che non cancella nulla, se mai nasconde, sovrappone a volte mischia.
    Capita quando ci sforziamo di ricordarci qualcosa: più ci proviamo e meno ci ricordiamo.
    Invece altre volte basta un profumo, una parola, un'immagine a farci saltare in mente un ricordo che ci sembrava dimenticato o che risaliva a molti anni prima.
    Magia? Poteri speciali? Madeleine?


    Parte di noi.

    Tutto ciò che viviamo lascia un qualcosa in noi. Qualcosa rimarrà indelebile, altro si sbiadirà nel tempo ed altro ancora, purtroppo, si perderà per sempre.
    Quanti di voi vorrebbero avere la capacità di riaprire l'intera scatola dei ricordi? Trovare la porta di accesso a tutte le nostre esperienze vissute? Sarebbe qualcosa di folforante, di altamente emozionate. Forse troppo?

    Ad oggi non esiste un modo per farlo, per riaprire la nostra scatola dei ricordi. O forse si?

    Proprio ieri mi è capitata tra le mani una scatola di cartone che tenevo sotto il letto della casa di mia madre. Polveroso e quasi sfaldato. Traboccava di cose, il coperchio traballava perchè non riusciva più a rimanere chiuso.
    Mi sono seduta sul divano e ho iniziato a ravanarci dentro. Ho perso più di un'ora così, seduta sul divano, circondata di ricordi.
    Ce ne erano alcuni, sotto forma di lettere, che non ricordavo più. Ce ne erano di altri, a forma di

    mercoledì 8 aprile 2015

    Mangiare con le mani

    Io adoro mangiare con le mani.
    Senza forchetta, prendere le cose con le dita. E non dico solo le cose asciutte: la coscetta di pollo, il pane, le patatine. No. Anche l'insalata, i dolci, il risotto.

    Questa mia passione devo frenarla però. Mai al ristorante. O quantomeno mai al ristorante pieno. Se no la gente si imbarazza e chi è con te storce gli occhi.

    W quindi il giapponese ed i ristoranti africani!

    Mangiare con le mani mi da più gusto, sicuramente. Mi fa sentire il calore del piatto anche nelle dita, me ne fa sentire

    venerdì 3 aprile 2015

    Le mille e una notte - Quarto viaggio di Sinbàd


  • Introduzione

  • Sinbàd riprese il suo racconto e descrisse la sua insoddisfazione nel rimanere fermo sempre in un posto che lo portò, ancora una volta, a rimettersi in viaggio: destinazione Persia.
    Ancora una volta però Sinbàd ed i suoi compagni furono sorpresi dal brutto tempo che causò la distruzione del loro vascello e la morte di alcuni.
    La corrente spinse i naufraghi su un'isola di neri che li fecero presto prigionieri e li rimpinzarono a più non posso poiché...erano cannibali. Tutti i compagni di Sinbàd furono vittime di quegli indigeni, tranne lui che dalla paura era diventato magro, abulico e perciò risparmiato. Un giorno che i neri abbassarono la guardia, Sinbàd scappò e dopo 8 giorni di cammino vide sulla spiaggia degli arabi che raccoglievano pepe e che lo presero con sé e lo portarono dal loro re. Qui Sinbàd fu trattato come un ospite di riguardo; un giorno mostrò al re che i cavalli si potevano montare anche con la sella, di cui loro non erano a conoscenza. E per aver mostrato loro questa geniale invenzione il re gli offrì in sposa una donna cosicché Sinbàd non avrebbe mai più abbandonato il suo regno. 
    Quella vita però stava stretta all'avventuriero soprattutto quando scoprì che in caso di morte di un coniuge...l'altro sarebbe stato seppellito vivo accanto a lui/lei!
    E quella sorte capitò anche a lui! Morta sua moglie, lo calarono in una grotta con dell'acqua e sette pani che finì ben presto. Sconsolato, Sinbàd pianse e si maledisse. Poco dopo però nella grotta calarono un morto e sua moglie e Sinbàd, presa una pietra, uccise la donna per impossessarsi dei cibi! Fece lo stesso parecchie altre volte, per necessità, fino a quando sentì una piccola folata di vento. La seguì e trovò una breccia nella roccia: passandoci attraverso si ritrovò in riva al mare!
    Sinbàd rientrò nella tomba per prendere gli ultimi avanzi di cibo e tutti gli ori con cui i morti venivano seppelliti e dopo tre giorni vide una nave all'orizzonte. Richiamatola a gran voce, fu recuperato da una scialuppa, salvato e riportato a Bagdad più ricco di prima.

    Finito di raccontare congedò Hindbàd e gli chiese di tornare la sera dopo per ascoltare il racconto del suo

    giovedì 2 aprile 2015

    La vita davanti a sé - Romain Gary

    dal sito www.neripozza.it
    Titolo originale: La vie devant soi

    © 1975

    214 pagine

    Trama:
    Momò vive da Madame Rosa insieme ad altri bambini. La donna non è sua madre e i bambini non sono i suoi fratelli ma sono, come lui, figli di donne di vita. Momò non ha mai visto sua madre, nè suo padre e non sa nulla di loro se non per conto di Madame che gli dice di essere un francese musulmano. E' per strada che Momò fa incontri che lo fanno crescere ed imparare a vivere. Il suo "mentore"  è il signor Hamil, venditore ambulante di tappeti. Un giorno incontra una donna bionda che gli sorride e quando la segue scopre che

    mercoledì 1 aprile 2015

    Planetario di Milano - conferenze di Aprile 2015


    Giovedi' 2, ore 21.00 (O)
    Giovanni Turla: "IL CIELO DI APRILE" 
    
    
    Giovedi' 2, ore 11.00 e ore 15.30 (O)
    Chiara Pasqualini: "MITI E COSTELLAZIONI" 
    
    
    Venerdi' 3, ore 11.00 e ore 15.30 (O)
    Chiara Pasqualini: "FANTASTICO CIELO"
    
    
    Martedi' 7, ore 11.00 e ore 15.30 (B)
    Monica Aimone
    NUR: STORIA DI UNA PICCOLA STELLA
    La nascita
    
    Un racconto per conoscere i segreti della stelle...
    per bambini dai 7 anni in su 
    
    
    Martedi' 7, ore 21.00 (C)
    Fedde J. Benedictus
    Universita' di Utrecht
    Istituto di Filosofia e Storia della Scienza 
    BREVE STORIA DEL CIELO