lunedì 9 marzo 2015

A ritroso - Joris-Karl Huysmans


Pubblicato nel 1884

Titolo originale: A Rebours

Pagine: 220

Trama:
Il protagonista è Giovanni des Esseintes che rimane orfano all'età di 17 anni. Amato più dai Gesuiti presso cui studia che dai suoi familiari, raggiunta la maggiore età, inizia a frequentare ricchi personaggi, poi giovani della sua età e condizione ed infine letterati rimanendo però deluso da tutte le "categorie" sociali, constatando come il mondo sia pieno di persone stupide e conversazioni banali. Neanche le donne riescono a spazzare via la noia che
sembra attanagliarlo e decide così di trasferirsi poco distante da Parigi, a Fontenay-aux-Roses, per isolarsi con i domestici che furono della sua famiglia...*


Mie considerazioni:
Le prime pagine non le ho lette, le ho di-vo-ra-te.
Il protagonista racconta quella che forse, almeno una volta nella vita, è stata una percezione di tutti: il disgusto verso ciò da cui siamo circondati. E quel disgusto, quel sentimento che viene racchiuso nella parola spleen, a quanto pare, non ha età ed è forse (purtroppo) una costante dell'esperienza umana.
Certo forse il protagonista, Des Esseintes, finisce con l'esagerare (diventando quasi un'asceta) però trasmette bene quel senso di fastidio che il contatto con cose/persone non gradite può procurare.
Purtroppo il terzo capitolo in cui l'autore/protagonista analizza le opere degli autori latini posseduti nella sua libreria è veramente noioso. E anche qualcuno dei successivi perchè lo scrittore si prolunga in descrizioni prolisse ora volte a descrivere tutte le pietre preziose e le loro caratteristiche e successivamente i vari alcool e drink della sua personale "cantina".
E' tutto un monologo sulla solitaria vita di quest'uomo che aveva scelto l'isolamento per trovare una pace che alla fine però non troverà mai davvero.

Consiglio: per apprezzare l'opera al meglio tenetevi vicino un dizionario!


*Trama completa/spoiler:
Qui Giovanni rimette a nuovo la casa scegliendo accuratamente i colori delle pareti e vivendo al contrario delle persone "normali" ovvero stando sveglio quando gli altri dormono ed evitando tutti i contatti sociali (anche con i suoi domestici!).
La sua biblioteca ha una peculiarità: custodisce molti dei più famosi classici latini fino al sesto secolo dopo Cristo per poi saltare alla letteratura francese del suo secolo. Personaggio eccentrico, fa addirittura dorare la corazza di una tartaruga (viva) che lascia camminare sul suo scuro tappeto. 
Passa le sue giornate ad osservare i dipinti di Gustavo Moreau presenti in casa sua o a farsi portare i fiori dal profumo peggiore per poi cadere preda di violenti mal di testa che lo fanno pure svenire.
Dopo una serie di incubi tali da fargli venir paura di addormentarsi, De Essenties decide di partire per Londra. I suoi domestici sconvolti gli preparano la valigia e dopo aver preso il treno D. E. si ferma a Parigi per comperare una guida della città. Sorseggiando del porto in un locale, si perde nei pensieri e fantastica di essere già sulle sponde del Tamigi. Queste fantasie lo soddisfano così tanto che...decide di non andare più a Londra ma di tornare a casa!
Una volta a casa fu contento di ritrovare i suoi libri, i suoi mobili e perfino i suoi discreti domestici. Si dedicò al riordino delle librerie e si ritrovò ad ammirare le opere del suo autore preferito: Baudelaire.
In preda a dolori ed allucinazioni si rivolse ad un medico che... gli prescrisse come cura quella di distrarsi e divertirsi! Di ricreare contatti sociali, di uscire da quell'isolamento forzato e non igienico  in cui si era rinchiuso e di andare a Parigi. Cosa che per lui però significava fine della speranza.






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