martedì 18 novembre 2014

Le Mille e una notte - Storia del terzo vecchio e della principessa Scirina



  • Introduzione


  • Quando anche il secondo vecchio ebbe finito di narrare la sua storia, il terzo chiese al genio se volesse ascoltare anche la sua che faceva così...

    Ero l'unico figlio di un ricco mercante che mi lasciò in eredità tutto il suo patrimonio. Purtroppo spesi quasi tutto in divertimenti ed una sera in una locanda incontrai un forestiero che mi propose la soluzione per girare il mondo senza pericoli. Ci incontrammo il giorno dopo da soli e mi disse di chiamare un falegname ed uno schiavo ai quali comandò di costruire una cassa lunga sei piedi ed alta quattro. Poi , rimasti soli, mi fece vedere un prodigio: entrando nella cassa era capace di
    farla alzare in aria! Insegnatomi a comandarla me la regalò e con quella potei scappare dalla mia città natale in cui ormai avevo solo debiti. Dopo qualche giorno di viaggio arrivai nei pressi della città del re Bahaman: Gazna. In questa città c'era un alto palazzo di marmo circondato da alti fossi in cui era rinchiusa Scirina, la figlia del re, perché una profezia aveva stabilito che ella sarebbe stata ingannata da un uomo. Incuriosito da quella vicenda atterrai sul tetto della torre e mi introdussi nella camera della ragazza che era di una bellezza abbagliante. Ella stupita dalla mia comparsa iniziò a gridare e per tranquillizzarla non le dissi il mio vero nome, Malek, ma mi finsi...il profeta Maometto! Lei e la sua ingenua ancella credettero alle mie parole ed ogni notte andavo a farle visita eludendo le guardie de re. Bahaman però scoprì la verità parlando con la figlia e volle conoscermi. Aiutato dai lampi che si intravedevano dalla finestra (e che suggestionavano il re) convinsi anche lui della mia falsa identità e con che entusiasmo mi abbracciò! Inoltre il giorno dopo, l'unico cortigiano che non aveva creduto alla mia storia cadde da cavolo e si ruppe una gamba così tra la gente si rafforzò l'idea che fossi davvero il profeta. Poc tempo dopo però si presento dal padre di Scirina l'ambasciatore del re Cacem che la chiedeva in sposa e che sentitosi rispondere che ormai la principessa non solo era promessa sposa ma promessa sposa a Maometto...tornò incredulo a riferirlo al suo re che credendosi preso in giro dichiarò guerra a Baharam. Venutolo a sapere mi librai sopra l'accampamento nemico con un mucchio di pietre e le scagliai addosso a loro, ferendo a morte Cacem e facendo scappare l'esercito al grido: cadono pietre dal cielo! Baharam era sempre più convinto di questo matrimonio tra me e Scirina e dichiarò fosse il tempo di fare grande feste in città così io per ingraziarmi maggiormente re, principessa e sudditi andai nel bosco a preparare dei fuochi d'artificio. Solo che una scintilla cadde sulla mia preziosissima cassa riducendola in breve tempo in un mucchio di cenere che mi costrinse a scappare anche da lì. 
    Diventai un mercante e girai il mondo ed ora che sono arrivato qua, ormai vecchio, ho incontrato voi e ho voluto ascoltare la vostra storia.

    Il genio sorpreso anche da questo racconto liberò il primo mercante dalla sua condanna e sparì.

    Ma Shaharazàd aveva in serbo una nuova storia per la sorella e per il sultano che curioso...acconsentì ad ascoltarla.




      







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