Shahriyàr e Shahzamàn sono due fratelli figli di un leggendario re persiano. Alla morte di quest'ultimo Shahriyàr salì al trono mentre Shahzamàn si ritirò a vita privata. Visto il rispetto del fratello, Shahriyàr decise di regalargli il regno della Tartaria dove Shahzamàn si recò e stabilì a Samarcanda la capitale.
Dopo 2 anni Shahriyàr invita il fratello a raggiungerlo nel suo regno e Shahzamàn si prepara per il viaggio. Salutata la moglie e raggiunge l'accampamento ma poco dopo mezzanotte torna indietro per darle un ultimo bacio e...la trova a letto con uno schiavo! Per vendicare il tradimento li uccide tutti e due ed ordina la partenza immediata per il regno di Shahriyàr.
Una volta insieme i fratelli passano molte ore a parlare e Shahriyàr organizza una battuta di caccia in un posto lontano ben due giorni di viaggio ma Shahzamàn finge di stare male per poter rimanere da solo a riflettere sui suoi dolori; solo che mentre rifletteva davanti ad una finestra vide passare nel giardino
la regina circondata da venti donne di cui 10 sono uomini travestiti. Non solo! La regina iniziò a chiamare il nome di un certo Massùd che sceso veloce da un albero la raggiunse per amoreggiare con lei. Incredulo davanti a quella scena, Shahzamàn si sentì paradossalmente "consolato" pensando che quella di fedifraga fosse la natura di tutte le donne.
Quando Shahriyàr tornò e vide il fratello felice gli chiese cosa l'avesse tanto rallegrato e Shahzamàn iniziò raccontandogli barzellette e poi gli confessò il motivo della sua precedente tristezza. Inoltre gli raccontò anche del tradimento di sua cognata e suggerì a Shahriyàr di mettersi il cuore in pace.
Shahriyàr non voleva credere alle parole del fratello e quest'ultimo organizzò una nuova battuta di caccia lontano da casa per poi tornare indietro inaspettati e cogliere la regina in fallo. Col favore della notte tornarono al palazzo e videro ancora ancelle e mori accoppiarsi seguiti dalla regina e Massud. Shahriyàr sconvolto chiese al fratello di abbandonare il regno insieme a lui e dopo qualche giorno di viaggio si accamparono su di un albero vicino al mare dove improvvisamente videro emergere un enorme genio con in mano una cassa che poggiata sulla spiaggia rivelò contenere una bellissima donna. Poco dopo il genio le si addormentò vicino e la fanciulla invitò i re sull'albero a scendere e ad unirsi a lei, tradendo il consorte addormentato vicino a loro e dicendo loro che lui la teneva sempre chiusa nella gabbia ma che ciò non serviva a molto se si metteva in mente un determinato proposito...
Shahriyàr tornò a palazzo e fece strangolare la moglie dal visir e decapitare le sue "damigelle". Inoltre divulgò la seguente legge: avrebbe sposato ogni notte una ragazza diversa ed il giorno dopo l'avrebbe fatta strangolare.
Così accadde, e per le strade del suo regno si sentivano continui pianti di parenti a cui era stata tolta una figlia, sorella, amica.
Una mattina però Shahrazàd, figlia del gran visir, comunicò al padre di volersi offrire spontaneamente in sposa per provare a mettere fine a quella quotidiana tragedia. Il gran visir allora le augurò di non fare la fine della storia dell'asino, il bue e l'agricoltore.
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la regina circondata da venti donne di cui 10 sono uomini travestiti. Non solo! La regina iniziò a chiamare il nome di un certo Massùd che sceso veloce da un albero la raggiunse per amoreggiare con lei. Incredulo davanti a quella scena, Shahzamàn si sentì paradossalmente "consolato" pensando che quella di fedifraga fosse la natura di tutte le donne.
Quando Shahriyàr tornò e vide il fratello felice gli chiese cosa l'avesse tanto rallegrato e Shahzamàn iniziò raccontandogli barzellette e poi gli confessò il motivo della sua precedente tristezza. Inoltre gli raccontò anche del tradimento di sua cognata e suggerì a Shahriyàr di mettersi il cuore in pace.
Shahriyàr non voleva credere alle parole del fratello e quest'ultimo organizzò una nuova battuta di caccia lontano da casa per poi tornare indietro inaspettati e cogliere la regina in fallo. Col favore della notte tornarono al palazzo e videro ancora ancelle e mori accoppiarsi seguiti dalla regina e Massud. Shahriyàr sconvolto chiese al fratello di abbandonare il regno insieme a lui e dopo qualche giorno di viaggio si accamparono su di un albero vicino al mare dove improvvisamente videro emergere un enorme genio con in mano una cassa che poggiata sulla spiaggia rivelò contenere una bellissima donna. Poco dopo il genio le si addormentò vicino e la fanciulla invitò i re sull'albero a scendere e ad unirsi a lei, tradendo il consorte addormentato vicino a loro e dicendo loro che lui la teneva sempre chiusa nella gabbia ma che ciò non serviva a molto se si metteva in mente un determinato proposito...
Shahriyàr tornò a palazzo e fece strangolare la moglie dal visir e decapitare le sue "damigelle". Inoltre divulgò la seguente legge: avrebbe sposato ogni notte una ragazza diversa ed il giorno dopo l'avrebbe fatta strangolare.
Così accadde, e per le strade del suo regno si sentivano continui pianti di parenti a cui era stata tolta una figlia, sorella, amica.
Una mattina però Shahrazàd, figlia del gran visir, comunicò al padre di volersi offrire spontaneamente in sposa per provare a mettere fine a quella quotidiana tragedia. Il gran visir allora le augurò di non fare la fine della storia dell'asino, il bue e l'agricoltore.
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- Chi non sa pronosticare la fine di un'impresa pericolosa non può uscirne con onore
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