1914 - pubblicato postumo nel 1925
240 pagine
opera INCOMPIUTA.
Trama:
Josef K. il giorno dei suoi 30 anni si sveglia piantonato da alcune guardie che lo dichiarano in stato di arresto. Rinchiuso nella sua camera cerca di capire di che cosa è stato accusato senza ottenere alcuna risposta dai suoi sorveglianti. Seguiranno giorni di ansia in cui sempre più persone sembrano essere a conoscenza del processo a suo carico ma nessuno che
sappia con certezza il motivo della causa in corso. Uno zio lo aiuta trovandogli un avvocato disposto ad aiutarlo ma K. è sempre più determinato a contare solo sulle proprie forze per cercare di fare chiarezza su un evento che gli sta togliendo sonno e forze. Ritira quindi l'incarico all'avvocato e torna al proprio lavoro sperando di venire a capo di questa assurda situazione ma un giorno torneranno delle persone a casa sua a finalmente arriverà la tremenda sentenza...
Mie considerazioni:
idea geniale: ad un uomo viene contestato di avere sulle spalle un processo in corso. Senza però spiegargli di che cosa/per che cosa è accusato. Uno stato d'ansia crescente, reso molto bene dalla "sceneggiatura"; il protagonista si muove frastornato in edifici labirintici in cui c'è un continuo andirivieni di scale senza finestre, di abitazioni senza arredamenti il cui unico scopo è quello di accrescere il senso di claustrofobia e confusione di K.
La genialata però finisce lì. Essendo una storia incompiuta non è stato la'utore a dare ok per la pubblicazione e la costruzione manca di un vero filo conduttore, di una rilettura e di una sistemazione d'insieme. Per finirlo ho impiegato quasi due mesi perchè sembra che leggendo ci si trasformi nel protagonista: che non capisce nulla di quanto gli stia succedendo. Un pò come quella cosa per cui se si vede qualcuno correrci incontro per strada...si comincia a correre (scappare) anche noi senza saperne il motivo.
Un consiglio di cuore? Leggetevi la sintesi che...basta e avanza.
sappia con certezza il motivo della causa in corso. Uno zio lo aiuta trovandogli un avvocato disposto ad aiutarlo ma K. è sempre più determinato a contare solo sulle proprie forze per cercare di fare chiarezza su un evento che gli sta togliendo sonno e forze. Ritira quindi l'incarico all'avvocato e torna al proprio lavoro sperando di venire a capo di questa assurda situazione ma un giorno torneranno delle persone a casa sua a finalmente arriverà la tremenda sentenza...
Mie considerazioni:
idea geniale: ad un uomo viene contestato di avere sulle spalle un processo in corso. Senza però spiegargli di che cosa/per che cosa è accusato. Uno stato d'ansia crescente, reso molto bene dalla "sceneggiatura"; il protagonista si muove frastornato in edifici labirintici in cui c'è un continuo andirivieni di scale senza finestre, di abitazioni senza arredamenti il cui unico scopo è quello di accrescere il senso di claustrofobia e confusione di K.
La genialata però finisce lì. Essendo una storia incompiuta non è stato la'utore a dare ok per la pubblicazione e la costruzione manca di un vero filo conduttore, di una rilettura e di una sistemazione d'insieme. Per finirlo ho impiegato quasi due mesi perchè sembra che leggendo ci si trasformi nel protagonista: che non capisce nulla di quanto gli stia succedendo. Un pò come quella cosa per cui se si vede qualcuno correrci incontro per strada...si comincia a correre (scappare) anche noi senza saperne il motivo.
Un consiglio di cuore? Leggetevi la sintesi che...basta e avanza.
Nessun commento:
Posta un commento