...sorrideva con gli occhi bassi pulendo il suo enorme coltello dicendo che chi vive con la paura è già morto e lui viveva bene e continuava a lottare perchè solo così sentiva in pace con sè stesso.
E
così, in quella notte d'estate in un angolo verde e buio di mondo, così
lontano da casa mia, sentii che crescere portava in serbo grandi
pensieri e responsabilità.
Quella sera ricordo che con Francesco tirammo ancora più tardi.
Mi portò in riva al mare, quello che vedevamo ogni sera prima di andare a letto. Questa volta però non lo guardammo seduti sul sellino del motorino ma con una brioche in una mano e una coca nell'altra andamo a sederci su una panchina.
Iniziò a raccontarmi di quanto gli piacesse nuotare e prima ancora tuffarsi. Di come sentiva un bisogno fisico di respirare l'aria salmastra e di vedere il movimento rilassante delle onde. Mi raccontò dei posti in cui si pescavano più ricci di mare, di come ci volesse attenzione a staccarli dal fondale e di quanto fosse eccitante mangiarli crudi appena pescati, aprendoli solo con le mani.
Quella sera tirammo a parlare qusi fino all'alba, l'indomani era una giornata fiacca e sia io che lui eravamo in "libera uscita": lui tornava dalla morosa, distante 200km ed io...libera senza sapere dove andare!
L'indomani mi svegliai comodamente e presa dalla voglia di scoprire un territorio che fin'ora avevo visto solo dal treno, saltai sul motorino col mio vestitino da mare più bello, un telo e...la mia macchina fotografica. Mi prefissi di raggiugere il teatro di Taormina e ci rimasi male per come era poco valorizzato un tesoro simile. C'erano fili elettrici ovunque, non esisteva un bar o un'audioguida, bisognava fare attenzione a dove si mettevano i piedi e sembrava di essere sul set di CSI da quante strisce bianche e rosse ci fossero in giro!!!
Ricordo ancora la vista mozzafiato che si godeva dal teatro, posto sulla collina su cui poggia Taormina e circondato da mare e fichi. Avevo con me una macchina fotografica che funzionava con la pellicola, vi ricordate? 24 scatti e di quel giorno ne ho solo 3 carine perchè le altre ho provato a farmi qualche autoscatto venuto male...
Fuori dal teatro decisi di raggiungere il fiume Alcantara e mi incamminai nella pianura più desolata. Ad un certo punto, presa dal panico notai che...
Anticipazione parte ottava:
la spia della benzina era come sempre fuori uso e non sapevo quanto ancora sarei riuscita andare avanti. Ero dispersa in una campagna in cui non si intravedeva un'ombra viva! Non una casa, non una persona, non un auto. Iniziai a pensare ai titoli dei telegiornali: ragazza milanese trovata fatta a pezzi nella profonda sicilia.
Quella sera ricordo che con Francesco tirammo ancora più tardi.
Mi portò in riva al mare, quello che vedevamo ogni sera prima di andare a letto. Questa volta però non lo guardammo seduti sul sellino del motorino ma con una brioche in una mano e una coca nell'altra andamo a sederci su una panchina.
Iniziò a raccontarmi di quanto gli piacesse nuotare e prima ancora tuffarsi. Di come sentiva un bisogno fisico di respirare l'aria salmastra e di vedere il movimento rilassante delle onde. Mi raccontò dei posti in cui si pescavano più ricci di mare, di come ci volesse attenzione a staccarli dal fondale e di quanto fosse eccitante mangiarli crudi appena pescati, aprendoli solo con le mani.
Quella sera tirammo a parlare qusi fino all'alba, l'indomani era una giornata fiacca e sia io che lui eravamo in "libera uscita": lui tornava dalla morosa, distante 200km ed io...libera senza sapere dove andare!
L'indomani mi svegliai comodamente e presa dalla voglia di scoprire un territorio che fin'ora avevo visto solo dal treno, saltai sul motorino col mio vestitino da mare più bello, un telo e...la mia macchina fotografica. Mi prefissi di raggiugere il teatro di Taormina e ci rimasi male per come era poco valorizzato un tesoro simile. C'erano fili elettrici ovunque, non esisteva un bar o un'audioguida, bisognava fare attenzione a dove si mettevano i piedi e sembrava di essere sul set di CSI da quante strisce bianche e rosse ci fossero in giro!!!
Ricordo ancora la vista mozzafiato che si godeva dal teatro, posto sulla collina su cui poggia Taormina e circondato da mare e fichi. Avevo con me una macchina fotografica che funzionava con la pellicola, vi ricordate? 24 scatti e di quel giorno ne ho solo 3 carine perchè le altre ho provato a farmi qualche autoscatto venuto male...
Fuori dal teatro decisi di raggiungere il fiume Alcantara e mi incamminai nella pianura più desolata. Ad un certo punto, presa dal panico notai che...
Anticipazione parte ottava:
la spia della benzina era come sempre fuori uso e non sapevo quanto ancora sarei riuscita andare avanti. Ero dispersa in una campagna in cui non si intravedeva un'ombra viva! Non una casa, non una persona, non un auto. Iniziai a pensare ai titoli dei telegiornali: ragazza milanese trovata fatta a pezzi nella profonda sicilia.
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