giovedì 26 giugno 2014

Un'estate ho fatto foto (parte ottava)

  1. prima
  2. seconda
  3. terza
  4. quarta
  5. quinta
  6. sesta
  7. settima
...la spia della benzina era come sempre fuori uso e non sapevo quanto ancora sarei riuscita ad andare avanti. Ero dispersa in una campagna in cui non si intravedeva un'ombra viva! Non una casa, non una persona, non un'auto. Ed il telefonino, logicamente, non prendeva. Iniziai a pensare ai titoli dei telegiornali: ragazza milanese trovata fatta a pezzi nella profonda Sicilia. 
Guidavo col mio casco grosso che ad ogni buca mi rimbalzava sulla testa e trattenevo a stento qualche lacrima di frustazione: molti km prima avevo seguito un cartello che non avevo più visto ed ora mi sentivo così spaesata e persa! Quando quasi le lacrime mi stavano costringendo ad una sosta...un benzinaio! Nel fare il pieno, carica di gioia e foga,
sporcai il sellino di benzina e proseguii il viaggio col terrore di scoppiare in aria...
Ma dopo circa 20 km (che mi sermbrarono anni) arrivai alle gole di Alcantara. Tutta felice di parcheggiare e di mollare il mio "destriero" mi precipitai a bagnare i piedi senza fare caso alle strane persone vestite di nero al mio fianco. Appena immersi un dito mi percorse un brivido: era gelata. E le persone che si avventuravano al suo interno erano tutte nere perchè...avevano su una muta! Le altre se ne stavano (neanche troppo comodamente, visto che era tutto ciottoli) sdraiate poco distante dall'acqua. Mi sembrava una "congiura" ma l'ansia del viaggio non si era ancora dissolta così aprii il libro che mi ero portata, mordicchiai il triste panino cottoeformaggio che mi ero preparata e...attesi. Chi mi conosce può intuire quanto fossi insofferente! Non potevo immergermi senza rischiare una sincope, non conoscevo nessuno ed ero stanca per rimettermi di nuovo in motorino a sfidare la sorte attraversando quella natura desolata che mi separava dal mio appartamento.
Fu un pomeriggio strano in cui capii che non sono il tipo da improvvisazione: forse proprio quel giorno nacque in me la voglia di pianificare per filo e per segno dove e come muovervi.

La mia giornata libera finì presto, a metà pomeriggio, accodandomi ad altri ragazzi che tornavano nella mia stessa direzione; salutai le gelide acque e me ne tornai verso Giardini Naxos. Appena rientrai nella civiltà il telefono iniziò a squillare: avevo un messaggio in segreteria di...

Anticipazione parte nona:
...Franco, l'altro Francesco: il capo, che mi diceva...







Nessun commento:

Posta un commento