mercoledì 28 maggio 2014

Un'estate ho fatto foto (parte quarta)

prosegue da:

La mia giornata tipo era:
  • sveglia ore 9.30
  • gabbiotto sistemazione fotografie 10.30 
  • inizio scatti - tornei, gioco aperitivo ecc.
  • pranzo ore 13
  • esposizione "provini" ore 14
  • pausa 14.30 - 16
  • scatto foto dalle 16 alle 19.30
  • cena
  • gabbiotto vendita foto 21.30 - 00.00
dal sito www.aurorablu.it
Francesco si occupava delle fotografie in "notturna", quelle degli spettacoli musicali, di magia o quanto altro. Erano le foto più difficili perchè in mancanza di luce bisogna essere davvero capaci di usare la macchina fotografica.
La vita nel villaggio si animava dopo le sette di sera. La gente iniziava a ritornare nelle camere e a prepararsi per la serata, truccandosi ed improfumandosi. Il mio momento preferito era la baby dance ovvero il momento dedicato ai
balli per i bambini che a volte faticavano a camminare ma volevano comunque dimenarsi sulle note del catalicammello e così via.
Le animatrici erano ragazzine che raramente superavano i 18 anni e che finalmente vedevo svagarsi e vivere serenamente l'età che avevano, col trucco stropicciato dopo la giornata passata sotto il sole ma con il loro genuino entusiasmo che una sera dopo l'altra le faceva divertire come matte mentre mimavano il coccodrillo come fa...
dal sito www.lavocedelledonne.it
Mentre Francesco bloccava con ogni scusa possibile le persone e le sommergeva di flash, io stavo nel gabbiotto a vendere le foto fatte durante la giornata. C'era sempre lo scroccone di turno che spendeva cento euro al giorno di albergo (se non di più) però si rifiutava di pagare una foto 4€. Era una lotta continua tra quelli che ci minacciavano di violazione della privacy (!!!) e quelli che prima ordinavano le foto e poi non venivano più a ritirarle. Diciamo che vendere non era il mio forte e mai come allora mi sono sentita straniera in patria. Mi scambiavano tutti per straniera (e non vi dico la quantità di persone che mi sbeffeggiava per la mia carnagione chiara) e appena scoprivano che ero di Milano iniziavano a ridere dicendo: avete solo la nebbia...
dal sito www.spazio.libero.it
All'interno del gabbiotto non vendevamo solo le foto ma le stampavamo e modificavamo anche. Vi sarà capitato di fare qualche foto al mare: tra schizzi d'acqua e folate d'aria l'obiettivo si sporca facilmente. Per non dire di quando ci finisce sopra la sabbia. Capitava allora che durante la fase di controllo notassimo qualche inopportuno granello che facevamo sparire per "pulire" la foto.

Anticipazione parte quinta:
Ricordo che un giorno arrivò una ragazza a ritirare le sue foto e dopo averne rigirato una più volte tra le mani scoppiò a ridere. Insieme all'amica ci guardava senza sapere come dirci che...




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