Ieri sera sono andata a teatro. Su internet ho trovato un'offerta per una compagnia che non avevo mai visto dal vivo e di cui avevo spesso sentito parlare: i famosi Legnanesi.
Ricordo che la mia nonna li amava tanto e non capivo mai perchè fino a che...non l'ho capito anche io.
Chi vive a Milano ed Hinterland non può non conoscerli e per chi non fosse della zona vada a leggersi velocemente la loro Storia.
Lo spettacolo sarà in scena a Milano presso il Teatro Nazionale fino al 1 di Aprile 2013. Non fate scherzi e risparmiate 20€ per uno spettacolo divertente, lievemente nostalgico e non volgare.
Vorrei ricordarvi che quando scrivo di qualcosa in questo blog è sempre un'esperienza reale, vissuta da me in prima persona e...che lo faccio senza ricevere alcun compenso. Lo faccio perchè
penso che la vita sia una cosa bella e che a farla diventare tale contribuiscono tante piccole cose. Può essere un pomeriggio con un amico, una cena con il proprio amore o una serata diversa dalle solite. A volte siamo troppo stanchi per uscire la sera, ci infiliamo a casa e passiamo le ore libere sul divano. Chi ha ancora voglia di correre per prendere i mezzi o affrontare il traffico in auto? Eppure una volta che vi smuoverete...potrete solo rimanerne sorpresi.
Vi parlo di loro perchè in un momento di crisi come questo, inutile negarlo, anche spendere i soldi per il teatro può sembrare uno spreco, quasi un lusso ma io la vedo come un piccolo piacere che potreste concedervi senza sentirvi in colpa, una volta ogni tanto. Una serata spensierata a ridere con dei personaggi che mettono in scena non tanto una storia particolare ma in cui al centro c'è una lingua che si sta perdendo, quel dialetto lombardo che molti connazionali pensano neanche esista e che anche molti di noi non sono più capaci di parlare (ma che quando sentiamo qualche vecchietto usarlo...ci fa stringere il cuore).
Ci ricorda che anche noi lombardi siamo simpatici, ci fa tornare alla mente qualche parente caro che non c'è più e ci fa rivivere sensazioni belle perchè quasi sempre associate alla nostra infanzia, alle cose semplici della vita.
Lo spettacolo dura 3 ore ed è impegnativo. Impegnativo perchè gli attori in scena parlano quasi esclusivamente in dialetto e anche se il legnanese non è complicato come altri...se non si ha dimestichezza con alcune parole potrebbe diventare di difficile comprensione come guardare uno spettacolo teatrale in un'altra lingua. Ma allora i nostri vecchi a cosa servono? Provate ad andarci coi genitori anzianotti o se siete fortunati ad averli ancora con qualche nonno/a. Sarà stupendo.
E lo spettacolo merita.
Trovo ammirevole la scelta di portare avanti uno spettacolo che potrebbe sembrare solo per vecchi (e l'età media in sala avvalora questa tesi) ma che invece vuole essere un manifesto della tradizione, del ricordo di come eravamo.
C'era la famosa casa di ringhiera con la sua corte, le vicine impiccione sempre in mezzo, la *teruna ben identificata ma pienamente inserita nella comunità, la vecchina col suo vestitino a fiori, il marito un po' troppo dedito al vino, la figlia moderna che tenta il successo e soprattutto...il senso di comunità.
Con i vicini si condivideva e questo significava anche non essere soli. Significava anche litigare, farsi i dispetti e avere problemi ma sicuramente non ci si limitava al solo saluto di circostanza e quando si aveva bisogno di aiuto c'era possibilità di trovarlo.
Esemplare il caso in cui la Teresa ricorda quando uscire di casa a chiedere un ingrediente alla vicina era usanza quotidiana mentre oggi se ti vedono avvicinarti col cucchiaio in mano pensano tu sia una drogata.
Insomma a me lo spettacolo è piaciuto (più la prima che la seconda parte) e ci tornerei. Gli attori sono formidabili, sopratutto Antonio Provasio che interpreta laTeresa. Spesso il cast interagisce col pubblico e sopratutto...si vede che si divertono anche loro. E allora perchè non premiare qualcuno che fa qualcosa di bello?
Sarà che poi vedere la mia mamma ridere così di gusto è sempre qualcosa di così bello che fa sentire bene anche me.
*meridionale
E' stato davvero uno spettacolo divertente e carino. Non volgare e che possono vedere tutti. Il milanese che viene usato non è più quel milanese strettissimo che capiscono solo i nonnini ma fa si che tutti possano capire.
RispondiEliminaIl monologo fatto dalla Teresa (con la partecipazione del Giovanni) alla fine del primo tempo è davvero da farsi la pipì addosso!!!!
E' davvero una ventata di freschezza in questo mondo che parla solo di problemi e di politica. Ci si riesce a divertire per 3 orette ridendo sulla vita quotidiana!!!
Lo consiglio davvero a tutti quelli che vogliono RIDERE!!!