del 1939
immagine presa dal sito www.nauticoartiglio.lu.it |
293 pagine
Premessa:
L'altro suo libro, Tropico del Cancro, non mi era piaciuto per niente. Però insieme, avevo comprato quest'altro titolo e non mi garbava l'idea di lasciarlo chiuso (e sconosciuto) nella mia libreria. Così gli ho dato fiducia e...sicuramente mi è piaciuto più dell'altro. Trovo comunque sia un libro difficile e poco scorrevole, una sorta di "flusso di coscienza" che a volte stordisce ed irrita ma capace anche di esprimere sentimenti comuni. Non è un libro per sognare o per rilassarsi ma forse è utile per capire che l'esistenza umana è fatta di situazioni ed emozioni lontane dagli ideali di Pace Bene e Libertà e più vicini a Passioni, a Sofferenze e Brutture. Umane e comuni più di quello che si pensa e si ammetta.
Consigliato:
agli amanti di Henry Miller e a chi è piaciuto il "Tropico del Cancro", a chi ha taaanto tempo libero e si dedica alla lettura in momenti in cui niente e nessuno lo disturba. E anche consigliato a chi ce l'ha un pò su con il mondo.
Trama:
Henry Miller in America, sposato e con figlia, che scrocca decini per prendere i mezzi, che fa sesso con una donna dopo l'altra e che fa il lavoro di fattorino dell'ufficio del personale a contatto con l'umanità più disparata.
Mie considerazioni:
Le prime pagine sono state una vera sorpresa, mi sembrava