Questa mattina su Metro, il quotidiano gratis distribuito nelle metropolitane, c'era una pagina senza immagini che sembrava quasi un bando di qualche concorso. Era invece una lettera dedicata dai produttori ai clienti di AGRICOLA ITALIA, un negozio in cui si possono acquistare carne, frutta, formaggi e vini direttamente dal produttore.
Tutti i prodotti sono italiani e non ci sono passaggi intermedi tra produttori e consumatori.
Qualcuno di voi lo conosce?
E' in via Emilio de Marchi, 1 - Milano.
Trovo che sia un'attività fantastica per cercare di recuperare il legame sia con i prodotti della nostra terra sia con chi ce li vende.
E' innegabile la comodità che offrono i centri commerciali in cui troviamo di tutto ma...quante volte siamo vittime di offerte ingannatrici che ci attirano come mosche credendo di farci risparmiare e facendoci invece uscire con sempre meno soldi in tasca?
Sicuramente un posto che andrò a vedere da vicino e poi vi farò sapere la mia esperienza diretta.
Perché un titolo così "enfatico" per uno scritto così breve?
Perché lo ammetto...mentre la leggevo in metro mi sono quasi commossa.
Vero è che chi compra fa un "favore" a quei produttori ma c'era qualcosa di più in quel messaggio, un piccolo segnale di
fiducia
. In un momento come questo in cui si sente parlare solo di crisi, di tagli, di soldi che non ci sono, di scioperi e prodotti contraffati l'ho trovato un gesto carino.
Comprare non è solo un'azione fine a se stessa. Anche se troppe volte lo diventa, purtroppo. E' uno scambio in cui i bisogni sono diversi ed influenzati da più aspetti.
Nella vita si può rinunciare a tante cose ma non al cibo. Quando le cose vanno male però spesso non si pensa tanto alla qualità ma si bada alla quantità. Il fatto è che a volte si pensa di non poter avere cose buone con poco e ci si adatta a quello che i geni del marketing vogliono offrirci.
Qui non è solo il caso di quest'azienda ma anche quella di mille altri piccoli negozi che lottano ogni giorno per sopravvivere alla concorrenza. Tante volte hanno marciato sul fatto della loro "centralità" e hanno applicato prezzi spropositati? Siamo alle solite, per pochi alla fine ci smenano tutti.
Però pensate al vostro negozietto del cuore. Quel panettiere o salumiere o cartolaio che quando entrate (o entravate) vi salutava per nome e quando gli chiedevate consigli vi rispondeva: "te ne do due etti di quello buono". Era il signore che ti scontava 10 centesimi e ti guardava come se ti avesse regalato 10 euro però ti sorrideva quasi sempre e il prosciuttino effettivamente era quello buono, il pane quello croccante, la matita la tua fidata di sempre.
Il bello di vivere in una grande città è la possibilità di scegliere e a volte di ricordarsi che si può risparmiare e mangiare bene lo stesso. E sopratutto che...un ringraziamento fa sempre piacere.
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