La scelta di Daniele (De Rossi)

Ieri sera la scelta di Daniele De Rossi è stato motivo di (amichevole) litigio con delle mie amiche.

Il fatto: ovvero la conferenza stampa indetta dal calciatore per ribadire che è e sarà un giocatore della Roma anche nella prossima stagione che partirà tra qualche giorno.

Le tesi in ballo erano due:

• c'era chi diceva che si è comportato da vera bandiera, che a 29 anni e con una figlia evidentemente non se l'è sentita di cambiare vita trasferendosi magari in Inghilterra, che è rimasto perchè crede nel progetto Roma e punta a vincere con essa ciò che il campo avrà da offrirgli
• chi invece pensa che sportivamente è stata una scelta assurda, che sarebbe stato il momento perfetto per dare una svolta alla sua carriera (in cui ha vinto solo due coppe italiane a livello di club e i maggiori successi sono arrivati solo grazie alla Nazionale), di iniziare a provare a vincere seriamente con una squadra che ha più "mezzi" della Roma.

I media hanno apprezzato l'uomo De Rossi, quello che la sua città chiama da anni CAPITAN FUTURO e che però gli preferisce ancora l'ex pupone Totti.

Ne hanno sottolineato la fedeltà alla sua squadra, per poi chiedersi ogni anno i motivi della sua fedeltà ad una squadra così discontinua.

Lui si fa ogni anno un buon campionato, è da quasi un decennio uno dei centrocampisti più forti d'Italia, mezzo mondo lo vuole, gli propone contratti d'oro e squadre stellari e lui? Ribadisce di stare bene a Roma.

Questo è il suo Paese, quella la sua città. Come lavoro gioca a calcio, la sua bimba riesce a portarla spesso all'asilo di persona e i suoi tifosi scrivono che si può far tutto nel calcio ma DANIELEDEROSSI non si tocca.

Ottimo.

Brav'uomo.

Serio professionista.

Ma

l'ambizione dov'è?

Il fatto di giocare in un posto che è come casa è sicuramente un fattore importante per un uomo e quindi anche per un calciatore. Ma essere il prossimo "imperatore" di Roma, vale quest'attesa?

Aspettando che Totti se ne vada in pensione, il tempo passerà anche per il biondo Daniele.

Le sirene delle grandi d'Europa potrebbero non tornare e lui potrebbe rimanere un grande giocatore che ha vinto la metà di quello che avrebbe potuto.

E se è vero che non è automatico che andandosene da Roma avrebbe sicuramente vinto qualcosa, è anche vero che avrebbe avuto la possibilità di partecipare alle maggiori competizioni.

Uno sportivo per me è una persona che cerca di ottenere il più possibile da se stesso e dalla squadra in cui gioca. E' vero che è ricco e che i soldi dei petrolieri non gli avrebbero cambiato l'esistenza ma proprio per quello! Se i soldi non sono la motivazione della sua scelta, non dovrebberlo essere i risultati?

Insomma avrei voluto che De Rossi avesse provato a cambiare per provare a vincere invece di aspettare che la Roma diventi la squadra giusta. Cosa che non vedo fattibile in brevi tempi...

In un mondo in cui di valori ce ne sono sempre meno, di certo lui dimostra di non abbandonare la squadra in cui è cresciuto per una manciata di milioni di euro in più. Però la sua situazione la vedo diversa dai vari Maldini o Del Piero due bandiere che sono state fedeli alle loro squadre avendo indietro una marea di trofei.

E la penso anche io come qualcuno che l'ha buttata lì, dicendo che sarebbe brutto se facesse la "fine" di Totti.

Aggiornamento:

ad oggi - 5 Febbraio 2013 - la Roma è OTTAVA, a 18 punti dalla Juventus prima in classifica e a 10 dall'ultimo posto utile per la Champions League. Zeman poi è stato esonerato. De Rossi? Panchinato dal boemo, forse tornerà titolare col traghettatore. Sicuramente ha perso la prima scommessa dell'anno, quella di continuare ad essere il punto forte della sua squadra.

Intanto il Manchester City, che tanto l'aveva cercato, è secondo in Premier League e il Psg primo in Ligue1. Mmm che "squadracce"..!