Pochi km dopo Tongue c'è un piccolo agglomerato di case che contiene un piccolo gioiello. Non è una cosa ma una persona. Si chiama Elliot e lo trovate al STRATHNAVER MUSEUM, un moderno cicerone che se capite bene l'inglese vi regalerà tutto il suo sapere (e i suoi sorrisi).
Il museo in se è poco appariscente. Piccolo e confinato all'interno di un cimitero, può scoraggiare le persone più scaramantiche ma merita una visita.
Costa solo 2 pound poi, dai.
Di cosa tratta?
Del periodo oscuro delle CLEARANCES. Cliccate sulla parola qui a sinistra per la spiegazione in inglese se no leggete qui:
Il grande "successo" dei proprietari terrieri attraverso tutta la Scozia a partire dal 1785 è conosciuto come The Clearances, ossia "gli sgombramenti". Con le Clearances i contadini vennero trapiantati in aree costali e invitati a dedicarsi alla pesca e alla coltivazione di alcuni tipi di alghe che venivano ricercate per la colorazione di tessuti. Questi prodotti per la colorazione, alternativi rispetto ai prodotti tradizionalmente utilizzati, erano diventati particolarmente redditizi perché le guerre napoleoniche impedivano l'importazione dei prodotti tradizionalmente utilizzati per la colorazione. Con la fine delle guerre napoleoniche, le aree costiere delle Highlands non fornivano più grossi mezzi di sussistenza. Molti abitanti di queste zone si videro costretti a lasciare ancora una volta le loro terre per cercare lavoro nelle nascenti industrie scozzesi (particolarmente Glasgow e Paisley in Scozia) o al di là del mare, in Irlanda (particolarmente a Belfast, che stava divenendo un centro industriale importante), o nel Nordamerica.
Il grande "successo" dei proprietari terrieri attraverso tutta la Scozia a partire dal 1785 è conosciuto come The Clearances, ossia "gli sgombramenti". Con le Clearances i contadini vennero trapiantati in aree costali e invitati a dedicarsi alla pesca e alla coltivazione di alcuni tipi di alghe che venivano ricercate per la colorazione di tessuti. Questi prodotti per la colorazione, alternativi rispetto ai prodotti tradizionalmente utilizzati, erano diventati particolarmente redditizi perché le guerre napoleoniche impedivano l'importazione dei prodotti tradizionalmente utilizzati per la colorazione. Con la fine delle guerre napoleoniche, le aree costiere delle Highlands non fornivano più grossi mezzi di sussistenza. Molti abitanti di queste zone si videro costretti a lasciare ancora una volta le loro terre per cercare lavoro nelle nascenti industrie scozzesi (particolarmente Glasgow e Paisley in Scozia) o al di là del mare, in Irlanda (particolarmente a Belfast, che stava divenendo un centro industriale importante), o nel Nordamerica.
Ripeto: l'interno non è da togliere il fiato ma se incontrerete Elliot, un signore sulla sessantina, con barba e occhiali, sarà indimenticabile.
Da li siamo corse (letteralmente perchè qui il tempo stringe quando si vogliono vedere negozi o visitare musei) a Wick, carinissima cittadina patrona del WICK HERITAGE MUSEUM, 4£, in cui principalmente ci sono foto e oggetti che ricordano il periodo d'oro della cittadina quando era famosa nel mondo per la pesca (e l'inscatolamento) delle aringhe.
Curiosità? Ai primi del '900 le persone incaricate di mettere le aringhe, pulite, nei barili erano le donne. Le più brave erano capaci di pulirne 35 al minuto e di mantenere quel ritmo per tutta la giornata! Impressionante. Al primo piano c'è anche uno spezzone di un film del 1938 in cui si vedono attimi di vita vera.
Poi c'è un faro (non intero, certo), vestiti e giochi dell'epoca, parte di una collezione dei fotografi dell'epoca (e per 3 generazioni) JOHNSTON (cliccate a sinistra per il loro album online) e al piano interrato una stanza dedicata alle macchine tipografiche che vi riempiranno davvero di meraviglia (è incredibile come siano evoluti i caratteri di stampa e il maestoso lavoro che c'era dietro all'apparente semplice composizione di una pagina di giornale!).
Sarete accompagnati all'interno del museo da una volontaria e membro del "club" che vi racconterà in modo velocissimo piccoli aneddoti di ogni sezione e poi potrete capire meglio con calma leggendo la brochure. Fortunatamente c'è anche in italiano..!
Da lì abbiamo tentato di andare al castello di Mey ma alle 16.08 era già chiuso.
Ecco ancora la cosa peggiore di questo viaggio scozzese: gli orari.
Nonostante ci sia luce fino alle 10 di sera...le attività chiudono prestissimo ed orgnizzarsi diventa davvero un'impresa.
Abbiamo così fatto ritorno verso Thurso e il nostro Sandra's Backpackers.
A prima occhiata c'è corso un brivido lungo la schiena. La "reception" era dentro un fish&chips!!!
Il gestore, non troppo cordiale, però ci ha accompagnate alla camera che era nel cortile dietro, al primo piano: una doppia con letto a castello e bagno in camera. 19£ a testa, un affare incredibile. Oltretutto anche qui cucina libera, tv e wi-fi!
Il gestore, non troppo cordiale, però ci ha accompagnate alla camera che era nel cortile dietro, al primo piano: una doppia con letto a castello e bagno in camera. 19£ a testa, un affare incredibile. Oltretutto anche qui cucina libera, tv e wi-fi!
La gita alla Tesco è così stata quasi d'obbligo (anche se chiudeva solo alle 22 mentre ad Oban e Glasgow ci aspettavano fino a mezzanotte).
all'interno della mia amata Tesco |
Cena a base di pasta in bianco, spezzatino in scatola e purè. Ok va bene alla fine ci siamo concesse anche del gelato gusto biscotto ma...è stato l'unico dolce della giornata.
Abbiamo passato la sera in compagnia dei ragazzi dell'ostello a vedere le Olimpiadi (ma gli italiani dove sono?!). Su 10 visti, 6 erano italiani. Tante chiacchiere e confronti, tra chi si strugge di emozione ogni volta che vede un verde paesaggio (...cosa ci troverai mai rimane per me un mistero) e chi invece si è già stufato di pascoli e pecore.
Come sempre, nella vita, DE GUSTIBUS!
Notte!
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