Consigliato agli appassionati di viaggi e a tutte le persone speranzose
Voto: 5
Scritto nel 1873
Phileas Fogg è un gentleman facente parte di un prestigioso club di Londra. Una sera scommette insieme agli atri membri del gruppo che è possibile fare il giro del mondo in soli ottanta giorni. In palio: 20000 sterline. Aiutato dal neoassunto maggiordomo Gambalesta (ma in francese era più carino, Passpartout) e da una borsa con altre ventimila sterline si serve di locomotive, piroscafi, navi e perfino un elefante per portare a termine la sua impresa nel tempo prestabilito. Sul suo cammino troverà ostacoli naturali (mari mossi, ferrovie bloccate, addirittura un attacco da parte di un gruppo di indiani!) ed un supponente ispettore di polizia, Fix, che lo rincorrerà per il globo avendolo scambiato per un ladro ricercatissimo. Il viaggio che diventa un continuo timbrare il cartellino per arrivare in tempo al prossimo mezzo di locomozione, permetterà al conciso protagonista di trovare perfino l'amore (Mrs. Audà). Ma sul più bello, appena sbarcato in Inghilterra...
Mie considerazioni:
Per buona parte del libro
il vero protagonista sembra l'aiutante Gambalesta, tuttofare pasticcione dal cuore grande così. Purtroppo il libro si rivela noioso perchè sembra un elenco geografico piuttosto che il racconto di un viaggio. Questa cosa però è interessante poichè per compiere il giro della terra in soli 80 giorni effettivamente non si aveva troppo tempo per gustarsi paesaggi e monumenti.
Phileas Fogg è un personaggio curioso ma estremamente freddo a volte descritto come un automa al quale è difficile affezzionarsi.
Manca di ritmo ma ha un sussulto al capitolo XXIX, dove finalmente si apprezza la capacita di creazione dell'autore che grazie al suo "Ventimila leghe sotto i mari" era entrato nel mio cuore.
Ultime cinque righe del libro molto carine (e non è affatto facile chiudere in modo piacevole una storia).
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