526 pagine
Romanzo scritto intorno al 1820 ed ambientato nell'Inghilterra del XII secolo.
Questo libro è un esempio di come la capacità di uno scrittore renda possibile al lettore un vero e proprio viaggio in un'altra epoca solo sfogliando delle pagine di carta.
Ci si trova immersi in un periodo in cui a farla da padrone erano i cavalieri, le cui imprese venivano narrate in versi da abili menestrelli.
Ma sopratutto si assiste alla vita in un mondo in cui la cavalleria non era solo un modo cortese di relazionarsi ma un ordine entro cui c'erano dei rigidissimi valori, uno su tutto la lealtà.
E' strano come, nonostante tratti anche di guerre e feroci combattimenti, non trasmetta mai indignazione e rabbia ma lasci un che di ammirazione per quei combattenti che per tutta la storia non si affrontano mai in modo vile e a tradimento ma affrontando tutte le circostanze mettendoci la faccia e rispondendo in prima persona di ogni azione.
Il tratto comune dei personaggi è
la loro dignità ed il loro attaccamento ai valori (che possono essere diversi tra loro ma di cui ognuno si fa portatore e protettore).
Ivanhoe non è l'unico protagonista di questo romanzo ma se ne possono trovare almeno altri due che gli rubano la scena: il cavaliere nero (nientepopodimenoche il re Riccardo cuor di leone) e Rebecca.
La cosa bella è che nonostante sia un "romanzo d'armi", anche due donne sono protagoniste nella storia. Una (Rowena) si distingue per l'eccezzionale bellezza esteriore, l'altra (Rebecca) per la bellezza totale del suo essere.
Storia avvincente, personaggi memorabili, ambientazione suggestiva e colpi di scena uniti a dello (inaspettato) spirito comico: cosa si può volere di più?
Un libro che merita davvero di essere letto.
Trama difficile da scrivere perchè tanti sono i personaggi e tante le storie che si intrecciano però a grandi linee...
Nell'Inghilterra in mano ai normanni, mal voluti dagli autoctoni sassoni, un giovane cavaliere difende l'onore del suo re presentandosi ad un torneo in cui si sfidano i migliori guerrieri. Al suo fianco si batte un valoroso cavaliere che non vuole rivelare il nome e che tutti chiamano il cavaliere nero. Nonostante la vittoria, il giovane - Wilfred di Ivanhoe - rimane gravemente ferito e gli unici a soccorrerlo sono Isaac e sia figlia Rebecca, ebrei odiati da tutti.
Mentre il nobile sassone Cedric torna al suo Castello insieme all'amico Athelstane e alla sua pupilla Rowena, viene aggredito da un feroce templare e suoi soci. Rinchiusi nel castello aspettano dignitosamente la morte non sapendo che all'esterno, dei fuorilegge sensibili alle ingiustizie stanno organizzandosi per salvarli. I ribelli delle foreste sono guidati dallo strabiliante arciere Locksley (Robin Hood) e l'incontro tra il frate (Tuck) ed il cavaliere nero è uno dei capitoli più belli del libro!!! Il castello viene presto assediato, preso ed infine distrutto e i suoi prigionieri liberati tranne...la giovane ebrea di cui si è innamorato il famoso templare Brian de Bois-Guilbert. Il templare la porta nel suo "accampamento" senza sapere che è arrivato il grande Maestro che accuserà di stregoneria la sua amata solamente perchè ella aveva medicato alcune persone (ed era ebrea). Il templare le offre il suo aiuto ma la donna non accetta di ripudiare la sua religione per salvare la sua esistenza terrena con un uomo che non ama e chiede solo che le venga data la possibilità di provare a difendersi grazie all'aiuto di un campione (un cavaliere) che proverà, a costo della sua stessa vita, a salvarla dal rogo.
Arriverà qualcuno a salvare una donna la cui razza era disprezzata da chiunque?
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