giovedì 3 maggio 2012

Ragione e Sentimento - Jane Austen

Pubblicato nel 1811.

338 pagine.

Consigliato a chi ama le ambientazioni inglesi.

Trama:
Storia della famiglia Dashwood. O storia di Elinor e Marianne, ragazze spinte la prima dalla ragione e l'altra dal sentimento.
Alla morte del capofamiglia, le maggiori proprietà vanno al figlio maschio così madre e sorellastre si spostano lontano dal Norland per andare nella casa di un lontano cugino, John Middleton, nel Devonshire.
Qui la sorella di mezzo, Marianne, si innamora di Willoughby giovane scapestrato senza soldi a cui piace divertirsi e che mira ad una donzella con una buona dote.
Elinor, che invece ha lasciato nella vecchia casa non solo i ricordi ma anche l'amicizia particolare con Edward, scopre che...è segretamente fidanzato con un'altra ragazza da ben quattro anni.
Il ritmo è lentissimo e per arrivare alla conclusione, scontata, si fa fatica. Mai nessuna trovata emozionante o curiosa, solo un lento riconoscimento che
"così va la vita".
Marianne si dispera quando il suo amato sposa un'altra per una dote migliore e alla fine apprezzerà l'uomo che solo qualche anno prima considerava come un vecchio decrepito (aveva 35 anni e lei 17).
Elinor soffre in silenzio per la rivelazione del suo Edward che però alla fine le riserverà l'unica sopresa del libro che appare solo a pagina 318 e che quindi non posso dirvi.

Tipico romanzo inglese, a volte sembra di riuscire a vedere le cose che vedono e vivono le protagoniste, figlie di famiglie amorevoli che occupano case disperse nel verde.
Le passeggiate si leggono come se si stesse camminando con loro su una collina: in affanno.
I rapporti fermati nel tempo sembrano rincuorare i lettori moderni: il mondo è paese e gli uomini non cambiano mai. Ci sono le persone invidiose, quelle pettegole e quelle furbe. La differenza è che oggi viviamo in città con una densità di popolazione inimaginabile per una donna del tempo e se qualcuno ci sta antipatico possiamo anche evitarlo. Nella contea del libro c'erano due case a chilometri una dall'altra e anche se la "vecchia" era pesante, il padrone di casa troppo esuberante e la moglie snob...era comunque meglio la loro compagnia che niente.
Nonostante sia un libro che non mi è piaciuto, trovo comunque in esso una sorta di poesia. Una poesia racchiusa in una vita che sembra così lontana da quella di oggi in cui i corteggiamenti avvenivano con sguardi e carteggi, in cui le famiglie si riunivano alla sera per fare qualche cosa in comune e per cui un viaggio era sempre un'incognita. Una lentezza che a volte sarebbe bello recuperare per assaporare maggiormente le cose importanti della vita.

Voto 4
Citazioni:

(By Elinor) Temo che non sempre il fatto che una cosa sia piacevole provi che è conveniente.


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