Consigliato a chi: vuol sorridere per due orette
Può essere Natale senza il “cinepanettone”?
Giornali
e tv hanno preso le distanze dalle persone che ancora oggi decidono di
passare una sera delle festività a vedere l’ennesima commedia firmata
Vanzina/De Sica invece per me è (ancora) un rito famigliare.
Come
molti di voi sapranno, adoro andare al cinema. Vedere un film seduta su
una poltrona comoda, proiettata su uno schermo enorme, in una sala buia
e silenziosa è per me sempre qualcosa di magico. E anche il film
peggiore, visto al cinema, è più bello che visto nel televisore di casa.
Trovo
noiose le critiche a questo genere di film perché non credo che
riescano a scalfire il motivo per cui uno va a vedere queste commedie.
Per
me, come per molti, è una sera dell’anno in cui si esce con i propri
genitori e gli amici più cari per passare una serata spensierata.
Quest’anno
le critiche sono state particolarmente feroci e hanno invitato gli
spettatori e riflettere su cosa sceglievano di vedere senza dimenticare
il clima di austerità e crisi che ci sta colpendo. Secondo loro questo
film è vergognoso perché propone il ritratto di una famiglia borghese
che ostenta in ogni sua azione il suo status e la sua ricchezza (unito
ad una trama spesso scontata e volgare).
Invece
io l’ho trovato simpatico, non volgare e fedele nella ricostruzione di
alcuni personaggi-tipo della nostra Italia, della nostra vita.
C’è
la moglie che sopporta i tradimenti del marito per il bene della
famiglia; il marito che non riesce a rinunciare alle amanti ma che
riesce comunque ad amare moglie e figli; la sorella invidiosa della
fortuna di sua sorella e la sorella invidiosa della felicità dell’altra;
ci sono i vip dei giornali che segretamente tutti sperano di incontrare
per strada; c’è il ragazzo meridionale dalla parlata incomprensibile e
il fascino irresistibile; c’è lo straniero ricco ed esagerato; il
faccendiere padano che lavora anche in vacanza. C’è infine una storia
che non sarà ricordata nei secoli ma che per due ora ci fa sorridere dei
nostri vizi e inorgoglire delle nostre virtù.
Ammetto
però che il finale (e la morale intrinseca) non mi è piaciuto, ovvero:
in amore tutti tradiscono e le relazioni sincere sono merce rara.
Spero
non sia così anche se poi, riflettendo un attimo, basta girarsi a
guardare la propria vita e le proprie conoscenze e si nota che le
situazioni proposte in un banale cinepanettone non si discostano poi
tanto dalla realtà.
Il voto è un 6 pieno.
Note
Aridatece la Ferilli
pre-botulino, ormai ha le guance che sembra una cuginetta di Alvin
superstar (un criceto). Peccato perché nel complesso è proprio una bella
donna.
Simona Ventura e Signorini = comparse inutili.
Brava la moretta di Katia e Valeria!
Richy Memphis: si sentirà mai parlare senza accento romano?
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