Consigliato a chi: è piaciuto Benvenuti al sud (ma...anticipo che rimarrà deluso)
Voto: 3
Voto bassissimo per questo filmetto che dovrebbe essere una commedia e invece suscita davvero poche risate e mai sguaiate. Dovrebbe cercare di rendere più simpatici i milanesi ed invece…si finisce col sorridere solo dei luoghi comuni dei nostri cari terun.
La trama vuole che Siani, impiegato alle poste a Castellammare, venga trasferito al nord dove lavora l’amico Bisio. L’accoglienza dell’amico pelato sarà delle peggiori: in crisi coniugale, un estraneo è come un’accetta sul fragile legame che ancora unisce lui e la moglie.
Inizieranno così una serie di improbabili gag basate su fraintendimenti linguistici estremizzati e festival delle ovvietà: il “manager” Bisio, lasciato dalla moglie, capirà che il lavoro non è tutto e che bisogna trovare il tempo anche per la famiglia mentre l’ex sfaticato Siani finalmente si darà da fare per dimostrare di essere un uomo maturo che sa provvedere a moglie e figlio.
Purtroppo quello che voleva essere un tentativo di far vedere come anche al nord esistano persone simpatiche ed amichevoli…naufraga velocemente. La gente rappresentata sullo schermo sembra: frenetica, insensibile, fredda e con la puzza sotto il naso. Triste. Anche le gag in cui si prova a far conoscere il dialetto milanese risultano deboli perché effettivamente da noi chi lo parla più? Si è invasi invece dalle incomprensibili parole di Siani che non so se voglia imitare Troisi, so solo che...ci vorrebbero i sottotitoli.
Le differenze e diffidenze continuano ad esistere e continueranno a farlo ma la cosa più carina è messa in scena dall’incontro tra la mamma della Finocchiaro, la vecchia suocera, col veget terun: i due stringono amicizia di fronte a…una lastra che rivela un malanno comune! E tra misurazioni di pressione e balli degli alpini superano dialetti e differenze dimostrando che quando si vuole capire una persona non c’è bisogno di una “cultura” comune ma di…vicinanza d’animo.
Rimane il fatto che l’Italia è bella e dovremmo ricordarcelo più spesso.
Speriamo non facciano altri sequel perché già in questo le idee scarseggiavano abbondantemente.
Si va al cinema, senza pretese, sperando di farsi qualche risatina invece gran parte delle battute di Siani (almeno per me che sono milanese) non si capiscono. Si passa il tempo a dire "ma che cosa ha detto?".
RispondiEliminaLe uniche scene che fanno sorridere riguardano cmq la parte "terronica" del film. Il giubbottino anti nebbia - i parenti di Siani che scendono in stazione centrale portandosi dietro tutta la casa e le provviste (notare la caffettiera gigante).
Niente a che vedere con Benvenuti al Sud decisamente più comico e colorato.
Ps: sto ancora cercando di capire cosa ci faceva la vecchietta in mezzo al cortile a pulire per terra ogni notte. Mah!!!
Non spendete 8 euro per sto film!! Mangiatevi una pizza!!!
Titti