martedì 27 dicembre 2011

Il "caso" Timberland

lo scarponcino dei desideri

Avete notato come con la stagione autunnale, i piedi dei giovani in circolazione si rivestano del famoso modello giallo della Timberland?
E' stato come una scossa. Passeggiavo in centro e (sarà che sono un'appassionata di scarpe) mi è caduto l'occhio su quello che mi sembrava un millepiedi enorme che calzava decine di Timberland. Erano invece un gruppetto di cinque o sei ragazzini che non arrivavano ancora ai vent'anni e che ai piedi avevano un solo modello di scarpe, anzi di scarponcino. Timberland.
Subito sono risalita con lo sguardo e avevano gli stessi jeans con mutanda in vista e quel piumino con le strisce orizzontali di colore contrastante http://shop.gallisport.it/media/catalog/product/cache/1/image/275x350/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/p/i/piumino_lucido_righe_blu_uomo_north_sails_3__1.jpg

quando nelle scuole qualcuno propone di re-introdurre la divisa, si alzano urla di disapprovazione per conservare l'unicità dei singoli e poi...ovunque li vedi vestiti come branchi di modelli pro una qualche marca del momento.
Mi ha fatto davvero sorridere vederli camminare sicuri nei loro stivali uguali.
Coi loro pantaloni uguali e i loro piumotti...uguali.
Ragazzi che oggi possono comprare su ebay stivali provenienti da ogni parte del mondo...spendono cifre folli per uno stivaletto che usavano già i loro poco apprezzati genitori trent'anni prima e che...sono uguali a quelli che indossano migliaia di altre persone.
Ma sopratutto ragazzi che va bene che gli piacciono sti scarponi ma che almeno...non li mettano con la tuta!
E' un fenomeno strano quello della moda, indossare qualcosa che ha su un altro milione di persone ci fa sentire...più accettati nella società, tra gli amici, i conoscenti?
Pensavo che io mi "intesirei" a vedere le mie scarpe addosso ad altre 50 persone nella metropolitana con me. Ma questa è un'eventualità rara, visti i miei gusti... :-)
Logicamente il caso di questo scarponcino è solo un esempio tra tanti che mi ha fatto riflettere su come da ragazzini sia importante avere le stesse cose degli altri.
Esempio di come il concetto di IMPORTANZA cambi col cambiare dell'età, come ogni cosa della vita.
E su come anche un modello di scarpa possa diventare uno specchietto dei "valori" dei giovani di un'epoca.
Ammetto che mi mette una nota di tristezza pensare che molte persone abbiano bisogno del tipo di accessorio giusto per sentirsi adeguati in mezzo gli altri.

Perchè scrivere

Creo il mio blog perchè mi piacerebbe poter condividere con più persone possibili ciò che mi colpisce della vita. Può essere un film, un libro, un viaggio o anche solo un'esperienza di pochi secondi.
Sperando sempre di divertirvi, farvi riflettere o semplicemente consigliarvi in qualcosa che ancora non avete provato in prima persona

giovedì 15 dicembre 2011

VACANZE DI NATALE A CORTINA



Consigliato a chi: vuol sorridere per due orette

Può essere Natale senza il “cinepanettone”?
Giornali e tv hanno preso le distanze dalle persone che ancora oggi decidono di passare una sera delle festività a vedere l’ennesima commedia firmata Vanzina/De Sica invece per me è (ancora) un rito famigliare.
Come molti di voi sapranno, adoro andare al cinema. Vedere un film seduta su una poltrona comoda, proiettata su uno schermo enorme, in una sala buia e silenziosa è per me sempre qualcosa di magico. E anche il film peggiore, visto al cinema, è più bello che visto nel televisore di casa.
Trovo noiose le critiche a questo genere di film perché non credo che riescano a scalfire il motivo per cui uno va a vedere queste commedie.
Per me, come per molti, è una sera dell’anno in cui si esce con i propri genitori e gli amici più cari per passare una serata spensierata.
Quest’anno le critiche sono state particolarmente feroci e hanno invitato gli spettatori e riflettere su cosa sceglievano di vedere senza dimenticare il clima di austerità e crisi che ci sta colpendo. Secondo loro questo film è vergognoso perché propone il ritratto di una famiglia borghese che ostenta in ogni sua azione il suo status e la sua ricchezza (unito ad una trama spesso scontata e volgare).
Invece io l’ho trovato simpatico, non volgare e fedele nella ricostruzione di alcuni personaggi-tipo della nostra Italia, della nostra vita.
C’è la moglie che sopporta i tradimenti del marito per il bene della famiglia; il marito che non riesce a rinunciare alle amanti ma che riesce comunque ad amare moglie e figli; la sorella invidiosa della fortuna di sua sorella e la sorella invidiosa della felicità dell’altra; ci sono i vip dei giornali che segretamente tutti sperano di incontrare per strada; c’è il ragazzo meridionale dalla parlata incomprensibile e il fascino irresistibile; c’è lo straniero ricco ed esagerato; il faccendiere padano che lavora anche in vacanza. C’è infine una storia che non sarà ricordata nei secoli ma che per due ora ci fa sorridere dei nostri vizi e inorgoglire delle nostre virtù.
Ammetto però che il finale (e la morale intrinseca) non mi è piaciuto, ovvero: in amore tutti tradiscono e le relazioni sincere sono merce rara.
Spero non sia così anche se poi, riflettendo un attimo, basta girarsi a guardare la propria vita e le proprie conoscenze e si nota che le situazioni proposte in un banale cinepanettone non si discostano poi tanto dalla realtà.
Il voto è un 6 pieno.
Note
Aridatece la Ferilli pre-botulino, ormai ha le guance che sembra una cuginetta di Alvin superstar (un criceto). Peccato perché nel complesso è proprio una bella donna.
Simona Ventura e Signorini = comparse inutili.
Brava la moretta di Katia e Valeria!
Richy Memphis: si sentirà mai parlare senza accento romano?

THE ARTIST


Locandina

Consigliato a chi: ama il cinema e la sua storia

Voto: 5-

Può un film muto attirare uno spettatore moderno?
Ci ha provato Michel Hazanavicius creando non solo un film muto ma...un film muto con pochissimi "sottotitoli"!
Il protagonista è George Valentin (interpretato dall'attore francese Jean Dujardin) star del cinema muto. Ogni sua pellicola è un successo fino a quando la casa di produzione non decide di stare al passo coi tempi e di sfruttare le nuove tecnologie (ovvero avvalersi del sonoro). Valentin si oppone a questo drastico cambiamento e si mette in proprio realizzando un film che avrà poco successo a causa della simultanea uscita sugli schermi del primo film realizzato con effetti sonori. Da lì si assiste alla sua rapida discesa verso il dimenticatoio dello star system e il suo personalissimo disagio di persona che non riesce a stare al passo coi tempi. Matrimonio e carriera vanno in crisi di pari passo e l'unica persona che gli sta a fianco è il fido maggiordomo non pagato da più di un anno. In un impeto d'ira, Valentin brucia tutte le copie dei film da lui interpretati, tranne una. Pochi attimi dopo verrà avvolto dalle fiamme dell'incendio divampato nella sua abitazione e salvato solo grazie all'intervento del suo onnipresente Jack Russel.
La felicità tornerà, insieme al successo, per merito di un'unica persona: la fan che tanti anni prima era riuscita ad avere un momento di gloria insieme a lui e che da quel giorno aveva iniziato una fantastica scalata verso il successo, inversamente proporzionale all'oblio di lui.
Alla fine si arrenderà all'inevitabile incontro/confronto col sonoro, a modo suo.

Dura circa un'ora e mezza ma sembrano almeno tre.
La visione mette a dura prova la capacità contemporanea di attenzione.
Attore protagonista pregievole ma che alla lunga si appoggia troppo al suo sorriso da perfetto piacione.
Vera rivelazione del film: Berenice Bejo, attrice protagonista femminile, capace di illuminare ogni inquadratura.
Personalmente il primo tempo l'ho trovato piacevole e scorrevole mentre il secondo...ho faticato a tenere le palpebre alzate, era monotono e si è dilungato troppo per arrivare ad un finale abbastanza scontato.